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Verso la maturità tecnologica. Dal digital in Italia alle novità 2024

02-01-2024

Incertezze geopolitiche dovute al recente scoppio della guerra israelo-palestinese e al conflitto tra Russia e Ucraina, unite alle questioni energetiche e alle azioni di contenimento dell’inflazione, hanno portato a una flessione generale dei mercati e a politiche di investimento più timorose da parte delle aziende, anche in ambito digital. Ciononostante, negli scorsi mesi le imprese italiane hanno mantenuto un buon indice di competitività internazionale, poiché hanno continuato a investire in ambito Industry 4.0; inoltre per il 2024 la Legge Sabatini e il Piano Transizione 4.0 daranno la possibilità di avviare la transizione digitale per chi ancora non l’avesse fatto o integrarne alcuni aspetti con nuove infrastrutture per chi ha già investito.

 

L’onda della digital transformation in Italia



Secondo il report “Il digitale in Italia 2023” realizzato da Confindustria, la situazione del nostro Paese nell’anno appena trascorso è all’insegna della crescita in ambito digital: Blockchain, soluzioni IoT, Cloud Computing e tecnologie AI sono alcune delle soluzioni che hanno sostenuto la digital transformation in Italia registrando un incremento del 12,8%. Le imprese italiane, infatti, hanno saputo cogliere le opportunità offerte dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, raggiungendo già a fine 2022 quasi il 30% degli step previsti dal provvedimento. Sempre in ambito PNRR i crediti delle imprese italiane relativi alle agevolazioni disponibili hanno toccato i 6,7 miliardi, puntando in particolare sui beni 4.0.

Un elemento chiave nell’orientare il mercato digitale di quest’anno e ancor di più per il prossimo, sarà l’accesso ai finanziamenti PNRR: le previsioni, infatti, ipotizzano il raggiungimento di una crescita di circa il 3% entro la chiusura del 2023, mentre per il 2024 l’indice dovrebbe superare il 4% a fine anno. Accanto a questo, i sostegni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza andranno a impattare in modo significativo sulla digital transformation anche nel prossimo triennio, fino al 2026, permettendo alle aziende di godere di vantaggi che attivano investimenti in soluzioni per l’industria 4.0 come il MES.

 

Legge Sabatini e Piano Transizione 4.0. Le novità del 2024

 

Sul quadro descritto sopra si innestano poi alcuni aggiornamenti per il 2024. Il primo è il rifinanziamento della Nuova Legge Sabatini con 150 milioni di euro aggiuntivi, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio del 2024. Obiettivo di questo provvedimento è incentivare gli investimenti delle PMI italiane, grazie a contributi in conto impianti e agevolazioni nei finanziamenti per strumenti materiali e immateriali, tra cui software e infrastrutture digitali. L’accesso ai finanziamenti previsti è tramite garanzia fino all’80% della cifra richiesta dalle aziende, accanto a questo il contributo in conto impianti prevede tassi di interesse fissi.

Riguardo alle misure previste dalla Transizione 4.0 attive fino al 31 dicembre 2025, dal 1° gennaio del nuovo anno si potrà usufruire di ulteriori crediti di imposta per l’investimento in beni strumentali per la trasformazione tecnologica, anche se per il 2024 gli incentivi saranno ridotti rispetto agli anni scorsi. In ogni caso risulta comunque possibile cumulare il contributo Sabatini e il credito di imposta 4.0, a patto che la domanda per il primo venga inoltrata prima dell’avvio delle operazioni di investimento. Operazioni che dovranno essere concluse entro giugno 2024 per poter usufruire delle aliquote dell’anno prossimo, una possibilità che richiederà anche il versamento di un acconto. Agli incentivi previsti potranno accedere unicamente organizzazioni sane residenti nel Paese, incluse quelle di soggetti non residenti, entrambe in regola con il versamento contributi e in linea con la normativa sulla sicurezza nel luogo di lavoro.

Questi provvedimenti hanno l’obiettivo di aumentare la competitività delle organizzazioni del nostro paese, favorendo l’investimento in beni strumentali che permettano l’adozione di modelli di produzione più sostenibili e con una maturità digitale maggiore.